Esteri

Crimea, il Parlamento vota l’indipendenza. Trouppe SkyTG24 fermata ad Armiansk: sequestrata attrezzatura e tutti espulsi

Domenica referendum per decidere l’adesione alla Russia. Kiev mobilita i riservisti in vista della consultazione. Yanukovich: ”Resto presidente, tornerò a Kiev appena possibile”. Batterie di missili russe spostate a Sebastopoli. Telefonata Obama-Rajoy. L’Ue taglia i dazi sull’export dell’Ucraina

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Sinferopoli -Una troupe di SkyTg24 è stata fermata in Crimea, nei pressi di Armiansk, da una pattuglia paramilitare russa senza insegne di riconoscimento. Lo ha riferito l’emittente satellitare, che ha diffuso anche un video “rubato” ai miliziani. Sequestrata l’attrezzatura, nonostante si siano qualificati come giornalisti italiani grazie a un interprete. Tutti i componenti del gruppo sono stati espulsi.

Il Parlamento di Crimea ha votato, con 78 voti a favore su 81, per l’adozione di una dichiarazione di indipendenza dall’Ucraina. Nel testo si afferma che la Crimea diventerà indipendente se una maggioranza di elettori si esprimerà in tal senso al referendum di domenica convocato per decidere l’adesione alla Russia.

Mosca, come si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo, definisce “assolutamente legale la decisione del Parlamento di Crimea” che ha votato la dichiarazione d’indipendenza.

MOBILITATI I RISERVISTI – La leadership ucraina ha iniziato a mobilitare i riservisti. Come ha reso noto il presidente facente funzione Oleksandr Turchynov in un intervento alla Verkhovna Rada, i riservisti, che in Ucraina sono più di un milione, saranno inquadrati nell’esercito o nella nuova Guardia nazionale, la forza creata al posto del Berkut alle dipendenze del ministero degli Interni.

BATTERIE DI MISSILI IN CRIMEA – Le forze armate russe hanno spostato alcune batterie di missili per la difesa delle aree costiere dalla base russa di Novorossiysk a quella di Sebastopoli, in Crimea. Lo riferiscono fonti militari al sito israeliano Debkafile. I missili K-300P (classificati dalla Nato come SSC-5), il sistema d’arma più avanzato della categoria, sono stati dispiegati per contrastare unità navali, respingere eventuali sbarchi via terra e contrastare altre attività ostili, comprese le attività di guerra elettronica.

OSSERVATORI OSCE – L’Ucraina ha formalmente chiesto all’Osce l’estensione della missione di osservatori per monitorare la situazione in Crimea. La missione sulla verifica di ”attività militari inusuali” nei paesi membri, dovrebbe proseguire fino a domenica 16.

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YANUKOVYCH – Viktor Yanukovych ha ribadito in una conferenza stampa a Rostov sul Don di essere il legittimo presidente dell’Ucraina. Lo riferisce l’agenzia stampa russa Interfax.

Il deposto presidente ucraino ha promesso di tornare nel suo Paese appena la situazione lo permetterà e definito “illegittime” le elezioni presidenziali fissate per il 25 maggio. Yanukovych ha poi detto che chiederà al Congresso e alla Corte suprema degli Stati Uniti di valutare la legalità delle azioni del governo statunitense verso l’Ucraina. “Appena le circostanze lo permetteranno, sono certo che non ci vorrà molto, tornerò a Kiev“, ha dichiarato Yanukovych, che ha definito il nuovo governo ucraino “una banda di ultranazionalisti e di fascisti“.

Il presidente deposto ha parlato per 15 minuti davanti alla stampa, senza rispondere alle domande dei giornalisti e senza fare menzione della Crimea e del referendum secessionista del 16 marzo. Yanukovych, che ha ribadito di continuare ad essere il comandante in capo delle forze armate, ha accusato l’Occidente di agire come protettore delle “forze oscure” salite al potere a Kiev. E per questo ha detto di volersi rivolgere al Congresso e alla Corte suprema negli Stati Uniti in merito agli aiuti finanziari promessi al governo ucraino perché la legge americana “non permette di versare denaro ai banditi”. Infine Yanukovych ha voluto smentire le voci sul suo stato di salute, dopo che negli ultimi giorni si era parlato di un suo infarto. “Voglio dire che sono vivo“, ha detto, aggiungendo di non sentirsi troppo bene a causa di quanto sta accadendo nel suo Paese.

MISURE UE A SOSTEGNO DELL’UCRAINA – Un taglio temporaneo alle tariffe doganali sulle esportazioni dell’Ucraina verso l’Unione europea. E’ quanto ha proposto la Commissione europea per sostenere l’economia ucraina. La riduzione dei dazi sarà parziale o totale a seconda dei settori e porterà 500 milioni di euro di benefici all’anno, di cui 400 milioni a favore del settore agricolo.

La Commissione europea, ha detto il suo presidente José Manuel Barroso, “è impegnata e pronta a sostenere i settori economico e finanziario dell’Ucraina“. Le misure, ha spiegato il commissario Ue al Commercio, Karel De Gucht, intendono “aprire le porte della Ue alle esportazioni dell’Ucraina, per dare una spinta all’economia del Paese e alla vita della popolazione“.

Il taglio delle tariffe doganali sarà valido fino al prossimo 1 novembre e, nel caso in cui l’accordo di associazione non venga firmato, i dazi verranno ripristinati.

TELEFONATA OBAMA – RAJOY – Piena sintonia tra il presidente americano Barack Obama e il premier spagnolo Mariano Rajoy sulla crisi ucraina. L’Ucraina – rende noto la Casa Bianca – è stata al centro di una conversazione telefonica, lunedì sera, durante la quale “i due leader hanno respinto la proposta di referendum in Crimea in quanto viola la costituzione ucraina e hanno sottolineato che qualsiasi decisione sul futuro del Paese deve includere il governo di Kiev“.

Obama e Rajoy – riferisce ancora la nota – hanno ribadito la loro “grande preoccupazione” per l’evidente violazione della legge internazionale da parte di Mosca e “riaffermato il loro sostegno al rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina“. Dopo avere confermato la necessità di dare il via a colloqui diretti tra Kiev e Mosca per diminuire le tensioni e normalizzare la situazione, “i due leader hanno convenuto di continuare a coordinarsi anche attraverso le organizzazioni internazionali appropriate“.

(Credit: Adnkronos)