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Abolizione del finanziamento ai partiti: la ‘casta’ si è regalata una bella sanatoria per le donazioni irregolari del passato

Una norma proposta da Calderoli blocca gli accertamenti per le donazioni irregolari dal 2007 al 2013. L’emendamento, finora rimasto in ombra, è stato inserito nel decreto varato dal governo Letta e convertito in legge il 20 febbraio scorso

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Roma – I partiti si regalano una sanatoria per le donazioni irregolari. La norma, finora rimasta in ombra, è stata inserita nella legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti politici, approvata in via definitiva dalla Camera il 20 febbraio scorso.

L’EMENDAMENTO – Con un emendamento proposto dai leghisti Roberto Calderoli e Patrizia Bisinella viene stabilito che le erogazioni in denaro effettuate a favore dei partiti politici a partire dal 2007 ”devono comunque considerarsi detraibili” dall’Irpef. Una norma che a una lettura disattenta può sembrare di semplice riaffermazione del principio di garantire comunque la detraibilità per il passato delle donazioni effettuate dal momento che dal 2014 entra in vigore il nuovo regime che modifica profondamente la precedente normativa. In realtà invece la nuova dizione proposta dai due leghisti e votata dalla maggioranza del Parlamento, introdotta nel decreto legge 149 all’articolo 11 comma 4 bis, apporta una significativa modifica alla dizione precedentemente in vigore sulle erogazioni. Nel passato infatti, prima del 2013 era prevista una detrazione del 19% per le ”erogazioni liberali” in denaro in favore dei partiti per importi compresi entro un certo tetto. Norma poi cambiata nel 2012 portando la detrazione al 24% per l’anno 2013 e al 26% a decorrere dal 2014, lasciando ferma la dizione ”erogazioni liberali”.

LO STRATAGEMMA – La ‘furbata’ sta proprio nell’eliminazione della parola ‘liberali’ dopo quella ‘erogazioni’, accompagnata, per evitare ogni dubbio, dall’inserimento dell’avverbio ‘comunque’ riferito a ‘detraibili dall’Irpef’. Un vero capolavoro di tecnica normativa, quello messo in atto dal leghista Calderoli, peraltro già noto per aver ideato il ‘Porcellum’ in gran parte abolito dalla Consulta. E comunque la norma è rimasta finora sotto traccia perché pochi erano a conoscenza delle vere ragioni che hanno spinto i senatori leghisti a proporre la sanatoria preventiva.

L’INDAGINE DELLA PROCURA DI FORLÌ – Secondo quanto risulta all’Adnkronos, nel corso di una indagine penale condotta dalla procura di Forlì gli inquirenti sarebbero incappati in alcuni contratti che legavano parlamentari della Lega al proprio partito nei quali era concordata l’erogazione ‘liberale’ di una parte dell’indennità percepita dopo l’elezione al Parlamento.

La procura a questo punto, ha trasmesso un’informativa all’Agenzia delle Entrate per verificare se la presenza del contratto faceva venir meno la possibilità di detrarre le somme donate al partito in maniera ‘poco liberale’ come invece prevedeva la legge. Gli uffici del fisco dopo aver approfondito la questione hanno ritenuto che la presenza di un contratto scritto faceva venir meno la possibilità di portare in detrazione le somme date al partito. E sono quindi partite le contestazioni per indebito utilizzo della detrazione per oneri prevista solo nel caso di donazioni liberali.

Considerato il periodo, le somme in gioco, le sanzioni per i parlamentari coinvolti sarebbe scattata un consistente accertamento. Ma il lesto Calderoli e la collega Bisinella venuti a conoscenza del pericolo che incombeva sui colleghi, hanno anticipato tutti facendo approvare un condono preventivo che sana tutti i comportamenti illegittimi per il periodo 2007-2013, cioè le annualità già accertate e quelle non ancora prescritte.

Insomma, “chi ha avuto avuto avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammucce ‘o passato, chista è Berghem, paisà!” Come dire? Tutta pubblicità a favore di Grillo e del Movimento 5 Stelle?

(Credit: Adnkronos)