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Mario Cuomo, ex governatore italo-americano di New York, è morto a 82 anni

Il figlio maggiore Andrew ha da poco giurato per il secondo mandato a governatore di New York. Chris, il più piccolo, giornalista alla CNN, ha avvertito l’emittente poco dopo la scomparsa. Il cordoglio di Obama. La carriera e la ritrosia a correre per la Casa Bianca

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Mario Cuomo, tre volte governatore di New York e una delle voci più importanti dell’ala liberal del Partito Democratico, è morto ieri, giovedì 1° gennaio, nella sua casa di Manhattan. Aveva 82 anni ed era affetto da scompensi cardiaci da tempo. 

La morte dell’esponente democratico è avvenuta mentre il figlio maggiore, Andrew, teneva un discorso inaugurale del proprio secondo mandato a Manhattan e Buffalo, New York, dopo aver prestato giuramento come governatore.

In una nota dell’ufficio dell’esecutivo dello Stato di New York si spiega che Mario Cuomo, che ha servito come 52° governatore dal 1983 al 1994, è morto per “cause naturali a causa di una crisi cardiaca”, attorniato dall’amore della propria famiglia. 

Cuomo, noto oratore democratico, era stato ricoverato in ospedale il 30 novembre scorso, a causa di un peggioramento delle proprie condizioni cardiache. Il figlio più giovane, Chris, giornalista della CNN, ha informato la rete di Atlanta poco dopo le 17 di ieri che il padre era deceduto. Ne ha dato notizia la stessa CNN. Negli stessi minuti, il fratello maggiore Andrew, governatore riconfermato di New York, stava tenendo il proprio discorso alla Erie and Buffalo County Historical Society.

Al’inizio della sua prolusione, Andrew Cuomo ha affermato di aver letto il discorso a suo padre la sera prima. “Ha detto che era buono, soprattutto per un governatore al secondo mandato“, ha spiegato. “Non avrebbe potuto essere qui fisicamente oggi, mio ​​padre. Ma mio padre è in questa stanza. Egli è nel cuore e nella mente di ogni persona che è qui”.

Il presidente Barack Obama, in una dichiarazione rilasciata dalle Hawaii, dove è in vacanza. ha salutato l’ex governatore come “una voce risoluta per la tolleranza, inclusione, equità, dignità e opportunità“. Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca, ha detto che il presidente ha chiamato Andrew Cuomo al telefono per porgergli le proprie personali condoglianze. 

Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha ricordato Mario Cuomo come “un uomo che ha fatto campagna elettorale con la poesia e ha governato con una bella prosa“. 

Mario Cuomo fu eletto per la prima volta come governatore nel 1982 e venne all’attenzione nazionale due anni dopo, quando tenne un discorso elettrizzante alla Convention nazionale democratica a San Francisco e criticò le politiche del presidente Ronald Reagan, sfidando la metafora utilizzata da quest’ultimo che paragonava l’America a una “splendente città sulla collina“. A quella metafora Cuomo replico affermando che “una città splendente è forse tutto quel che il presidente vede dal portico della Casa Bianca e dalla veranda del suo ranch, dove tutti sembrano fare bene“. “Ma c’è un’altra città“, continuò Cuomo, infiammando i convenuti, “c’è un’altra parte della città che splende, la parte in cui alcune persone non possono pagare i loro mutui e la maggior parte dei giovani non possono permettersene uno, in cui gli studenti non possono permettersi l’istruzione di cui hanno bisogno e i genitori della classe media guardano i sogni dei loro figli evaporare”, affermò.

Quel discorso riposizionò il Partito Democratico come riferimento politico della classe media e dei poveri e spinse Cuomo alla ribalta della direzione del partito. E rese più facile la sua rielezione come governatore di New York, al secondo mandato, facendone il quasi naturale competitor democratico per la Casa Bianca alle primarie democratiche del 1988. Ma il tentennamento del governatore causo lo spostamento del partito verso Mike Dukakis, che poi fu sconfitto da George H.W. Bush.

Scenario simile avvenne nel 1992, con Cuomo dato per favorito nella corsa alla nomination democratica, ma ancora una volta rifiutò la spinta verso la Casa Bianca, affermando che lo Stato di New York necessitasse della propria presenza per risanare il bilancio. 

Mario Matthew Cuomo nacque nel quartiere Queens, a New York, il 15 giugno 1932, figlio di genitori immigrati da Salerno, all’epoca dell’ondata di immigrazione negli Stati Uniti registrata negli Anni ’20. Suo padre fece l’operaio in una società di movimento terra, poi reinvestì il ricavato per comprare un carretto con cui fare piccoli trasporti, infine aprì un piccolo negozio di alimentari in un quartiere difficile.

Mario invece ebbe un certo successo come giocatore di baseball e dopo il liceo aveva firmato un contratto di minor league con i Pittsburgh Pirates. Tuttavia, un’infortunio concluse anzitempo la carriera e tornò al college e frequentò la scuola di legge alla St. John’s University.

Entrò in politica a metà degli anni 1960, quando spese le proprie competenze legali per aiutare i residenti che combattono un piano della città per ridurre i piccoli impianti di trattamento dei rifiuti in uno più grande vicino alla sede della Fiera Mondiale del 1964. Cuomo vinse la battaglie e salvò centinaia di posti di lavoro. Nei successivi 10 anni combatté più volte battaglie su residenze popolari, istruzione e politiche di welfare. 

Quando nel 1974 un suo collega alla scuola di legge, Hugh Carey, fu eletto eletto governatore di New York, Cuomo accettò l’indicazione come segretario di stato. Nel 1977 tornò a New York per correre alla carica di sindaco. Finì secondo, perdendo il ballottaggio con Ed Koch per la sua viscerale opposisione alla pena di morte. Nel 1982 batté lo stesso Koch come governatore di New York. 

Come governatore dello Stato, Cuomo aumentò le spese per l’istruzione e il welfare, impose tasse più alte imposte sul reddito e si espresse contro la pena di morte e per i diritti delle minoranze. Ma i problemi di bilancio e la stanchezza degli elettori, dopo 12 anni al potere, favorirono l’ascesa del repubblicano George Pataki nel 1994. Successivamente Cuomo si ritirò dalla politica. 

Oltre ai figli Andrew e Chris, Mario Cuomo lascia la moglie Matilda (60 anni) e le tre figlie Maria, Margherita e Madeline, oltre a 14 nipoti. 

L’ufficio del governatore ha comunicato che in giornata saranno annunciati i funerali. 

Ultimo aggiornamento 2/01/2015, ore 17:06:52 | (Credit: Reuters) © RIPRODUZIONE RISERVATA