Turismo, per Coldiretti la prima voce del budget vacanze è il cibo
L’alloggiamento segue la spesa per mangiare dei turisti italiani e stranieri in vacanza in Italia. Lo indica un’analisi svolta dall’associazione dei coltivatori diretti italiani, presentata a Napoli nel corso degli “Stati generali del Turismo sostenibile”. Firmato accordo Ministero dei Beni Culturali e Coldiretti per la valorizzazione dei circuiti di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica
Roma – Circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola, quindi rivolta alla consumazione dei pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti enogastronomici.
Questo il dato emergente da un’analisi condotta da Coldiretti e diffusa in occasione degli “Stati generali del Turismo sostenibile”, evento svoltosi a Napoli e concluso con la firma dell’accordo per la valorizzazione dei circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica tra il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Complessivamente – stima la Coldiretti – tra il consumo di pasti nella ristorazione (14 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i turisti italiani e stranieri spendono per cibo e bevande – sottolinea la Coldiretti – circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 miliardi del fatturato turistico complessivo stimato nel 2015. Si tratta della principale voce del budget delle vacanze che – precisa la Coldiretti – ha superato persino quella dell’alloggio.
“È questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari“, ha spiegato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. “Una passione che riguarda anche l’acquisto di souvenir con più di un italiano su quattro (28 per cento) che – precisa la Coldiretti – torna a casa con specialità alimentari tipiche da gustare al rientro o da donare a parenti ed amici. L’apprezzamento per il vino ad esempio varia molto con gli americani che – conclude Coldiretti – amano particolarmente il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco, che piace però molto anche ai tedeschi, insieme all’Amarone della Valpolicella ed al Collio, mentre i russi bevono soprattutto Chianti, Barolo, Asti e Moscato d’Asti e gli inglesi Prosecco, Chianti, Barolo“.
(Credit: askanews)
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