Lo scandalo sanità alla Regione Lombardia e l’arresto del vicepresidente Mario Mantovani
Arrestati anche il braccio destro di Mantovani, Giacomo Di Capua, e un funzionario del provveditorato alle opere pubbliche, Angelo Bianchi. Indagato per turbativa d’asta anche l’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia (Lega Nord)
Milano – L’assessore all’Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, è inquisito a Milano nell’ambito dell’inchiesta che questa mattina ha portato all’arresto del vicepresidente della giunta lombarda, Mario Mantovani, del suo braccio destro Giacomo Di Capua e dell’ingegnere del provveditorato interregionale opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi.
Garavaglia è uno dei 12 indagati iscritti nel fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dal sostituto procuratore Giovanni Polizzi. L’accusa sollevata nei confronti dell’assessore all’Economia è di turbativa d’asta. Nei confronti dell’esponente della Lega è stata disposta una perquisizione eseguita dai militari della Guardia di Finanza.
La vicenda ha proiettato la Regione Lombardia in una nuova bufera giudiziaria legata alla sanità, ha scatenato da un lato le opposizioni, che hanno preannunciato una mozione di sfiducia al ‘governatore’ Roberto Maroni; dall’altro la difesa dei partiti della coalizione di governo, in primis dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che in Mantovani aveva uno dei suoi primi collaboratori azzurri. “Ci ha stupito molto questa inchiesta di cui non sapevamo nulla. Francamente conosciamo Mantovani come persona corretta e siamo in attesa di notizie“, ha detto Berlusconi.
Il Movimento 5 Stelle ha preannunciato lotta dura. “Stiamo predisponendo una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni che si deve dimettere immediatamente. Ci auguriamo che il Consiglio regionale faccia un atto di orgoglio e che converga sulla nostra richiesta“, ha dichiarato Dario Violi, capogruppo del M5S all’Assemblea Regionale della Lombardia. Secondo Violi, “meglio di così la Lombardia non poteva festeggiare la giornata della trasparenza: il vicepresidente Mantovani è stato arrestato, Maroni andrà a processo e, al momento risulterebbe indagato l’assessore al bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore“.
In effetti, la circostanza del convegno ricordata dai pentastellati è stata una circostanza bizzarra, visto che Mantovani era atteso questa mattina alla “Giornata della Trasparenza”, organizzata dalla Regione a palazzo Lombardia. La giornata di lavori, “realizzata unitariamente da tutto il Sistema regionale” – e a cui avrebbe dovuto partecipare anche il presidente della Regione, Roberto Maroni – “ha lo scopo di presentare un approccio alla Pubblica amministrazione improntato ai principi di trasparenza, integrità e legalità“, si legge in una nota di Lombardia Notizie. Un evento che avrebbe dovuto essere inaugurato proprio da Mantovani.
Le accuse a carico di Mantovani e degli altri due arrestati sono di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti. Nella nota della Procura della Repubblica si legge che i fatti contestati, sono stati “commessi a Milano tra il 6 giugno del 2012 e il 30 giugno del 2014“.
A effettuare gli arresti il nucleo tributario della Guardia di Finanza di Milano, che ha eseguito l’ordinanza del Gip Stefania Pepe, nell’ambito delle indagini condotte dal procuratore aggiunto Giulia Perroti e dal sostituto Giovanni Polizzi.
Nel comunicato della Procura si legge ancora che all’epoca dei fatti Mantovani era “senatore della Repubblica e sottosegretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e Sindaco di Arconate”. Quanto agli altri due arrestati, il collaboratore di Mantovani, Giacomo Di Capua, dipendente di Regione Lombardia “ha concorso nei reati di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti“, mentre l’ingegnere Angelo Bianchi è accusato di concorso in concussione nel ruolo di Responsabile unico del procedimento di gare che avevano come appaltante il Provveditorato, ma risulta anche indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti.
“Sono state eseguite perquisizioni e sequestri di documenti in relazione ad altre ipotesi di reato (abuso d’ufficio e turbativa d’asta) ascrivibili a Mario Mantovani in concorso con altri soggetti“, si spiega nella nota della Procura.
Sequestri sono stati effettuati nelle città di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici di Regione Lombardia e in abitazioni (nove) e società (17) riconducibili anche ad altri 12 indagati, indagati a vario titolo nell’ambito della stessa inchiesta. (askanews)
(askanews)
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