Erdogan festeggia la vittoria elettorale con il sequestro dell’ultimo numero di ‘Nokta’
La rivista aveva in copertina l’immagine del presidente turco e un titolo provocatorio: “Lunedì 2 novembre. L’inizio della guerra civile turca”. Arrestati il direttore e un caporedattore. Meno di due mesi fa il periodico aveva subito analogo provvedimento per un’altra copertina critica di Erdogan. Ieri la Casa Bianca aveva espresso “profonda preoccupazione” per le le “intimidazioni” contro media e giornalisti critici verso il governo.
Istanbul – All’indomani della vittoria elettorale e della “profonda preoccupazione” espressa dall’Amministrazione Obama per le “intimidazioni” contro media e giornalisti critici verso il governo, un tribunale di Istanbul ha ordinato il sequestro dell’ultimo numero della rivista Nokta, a causa della copertina con l’immagine del presidente e una titolazione particolarmente provocatoria: “Lunedì 2 novembre. L’inizio della guerra civile turca”.
Media turchi hanno riferito che stamattina sono stati compiuti 35 arresti tra funzionari e poliziotti, ritenuti sostenitori di Fethullah Gulen, l’ex sostenitore del partito Akp di Erdogan, oggi in esilio volontario negli Stati Uniti perché accusato di aver complottato per rovesciare il governo e lo Stato laico.
Ieri, il portavoce presidenziale Josh Earnest ha affermato che la Casa Bianca era “profondamente preoccupata del fatto che i media e singoli giornalisti critici del governo sono stati oggetto di pressioni e intimidazioni durante la campagna elettorale“.
Oggi la confisca di Nokta, accusato di “incitare crimini” e avvenuta meno di due mesi dopo un episodio analogo, in cui un numero era stato ritirato per “insulti al presidente”. Al tempo stesso, il responsabile del periodico, Cevheri Güven, e il caporedattore news, Murat Çapan, sono stati arrestati.
Nel precedente sequestro – avvenuto il 14 settembre – il settimanale era stato preso di mira per un’altra copertina, ritenuta offensiva verso Erdogan, ma anche accusata di “propaganda terrorista“: la foto mostrava il presidente turco fare un selfie vicino la bara di un soldato ucciso.
In quell’occasione, la polizia fece irruzione nella sede del periodico, Capan fu arrestato e posto poco dopo in libertà vigilata.
(Credit: AsiaNews) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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