Puritalia ‘berlinetta’, da Napoli una triplice sfida
Chiamando ‘berlinetta’ la propria prima autovettura sportiva, Puritalia lancia una triplice sfida, tesa a dimostrare che il Sud Italia ha capacità professionali e tecniche in grado di costruire automobili fuoriserie con tecnologia allo stato dell’arte
Ginevra – Il 5 Marzo scorso, primo giorno dei due press days dell’89° Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Puritalia ‘berlinetta’ c’erano due elementi di grande impatto: anzitutto la vettura, bellissima ed evocativa fin dal nome; ma anche l’emozione che correva sui visi di tutti i dirigenti di Puritalia, costruttore di automobili sportive con sede a Napoli. Beh, avete letto bene: Napoli, il Vesuvio, il Golfo, ora anche le auto sportive fuoriserie.
Sarebbe stato un gesto carino se i giornalisti dei giornaloni italiani avessero omaggiato questo piccolo costruttore e il risultato di una ricerca home made che ha prodotto un’automobile eccezionale, la Puritalia ‘berlinetta’. Invece, purtroppo, solo pochi giornalisti italiani hanno presenziato all’appuntamento istituzionale di presentazione di una vettura che è molto di più di un’automobile, è una triplice sfida: culturale, tecnologica, professionale.
Puritalia ‘berlinetta’ è una sfida culturale perché mostra la capacità di un imprenditore privato meridionale, napoletano, di confrontarsi a elevati livelli nell’agone della costruzione di automobili sportive, in un segmento di pregio e con un prodotto che non sfigura sicuramente nel confronto con i potenziali competitor di nicchia.
Puritalia ‘berlinetta’ è anche una sfida tecnologica, perché un concentrato di tecnologia autoprodotta, per gestire la quale serve conoscenza, competenza, coraggio imprenditoriale, consapevolezza tecnologica e quel quid di incoscienza positiva che spinge a confrontarsi in un settore ignoto, con lo spirito pioniere di chi però sa dove mettere le mani.
Infine, Puritalia ‘berlinetta’ è una sfida professionale ‘Made in Napoli‘, che ha avuto bisogno ben sette anni di incubazione, il tempo necessario a ricercare le professionalità adatte a un progetto così complesso e ambizioso: costruire una vettura sportiva a 2 posti con motore anteriore e trazione posteriore, dotata di un sistema ibrido originale, dai numeri entusiasmanti.
Questa vettura ha infatti caratteristiche che la pongono nell’alto di gamma delle fuoriserie: motore V8 di 5 litri di derivazione Ford Mustang dotato di compressore volumetrico che denuncia 750 CV e una coppia di 878 Nm, cui è associato un motore elettrico di 215 CV con 370 Nm di coppia, per un doppio sistema ibrido che sviluppa la potenza complessiva di 965 CV e una coppia di 1.248 Nm, gestito dal Puritalia Purhydrive©, un sistema di controllo della dinamica del propulsore, sviluppato direttamente da Puritalia, in parallelo a Puritalia eMozione©, il sistema di controllo della coppia del motore elettrico.
Ne deriva una vettura guidabile nonostante questa ‘cavalleria, anche grazie alla distribuzione dei pesi 50-50 tra asse anteriore e posteriore, che conferisce alla ‘berlinetta’ un grande equilibrio dinamico.
Di fatto, Puritalia ‘berlinetta’ rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia ibrida applicata a una vettura coupé 2 posti secchi, con interni in pelle pregiata su cui fa capolino il tunnel di trasmissione in fibra di carbonio, materiale con cui è costruito il telaio della vettura.
Costo? Non certo alla portata di tutti, da 250 mila euro in su, perché di fatto la ‘berlinetta’ nasce fin dall’ideazione come automobile Customer Made: ciascun cliente potrà predisporre a proprio piacimento gli interni, la verniciatura, le rifiniture, in modo da farsi costruire un autentico pezzo unico.
Da Napoli parte questa triplice sfida paradigmatica di un Sud che può fare cose apparentemente impensabili, ma invece possibili grazie al coagulo di risorse umane autoctone, in grado di competere ad armi pari con i competitor di tutto il mondo industrializzato. E se questo avviene in una condizione di oggettiva difficoltà infrastrutturale, immaginate cosa potrebbe fare il Sud – e l’Italia tutta – se le infrastrutture materiali, immateriali e burocratiche fossero in grado di agevolare chi ha idee, risorse e mezzi per produrre cose nuove, invece che ostacolarne l’attività.
Il nome di questa vettura ‘berlinetta’ evoca la storia dell’industria automobilistica sportiva nazionale, con i valori tramandati di azienda in azienda di sportività, performance esaltate, guidabilità. Un patrimonio nazionale che diventa il paradigma di un tipo di automobili. Da oggi anche Napoli si candida a diventare parte essenziale di quella ideal Motor Valley che, in Emilia Romagna, viene già promossa come identità culturale di un territorio.
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